Anton Čechov
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I tre racconti qui presentati sono tra i primi firmati da Anton Pavlovič Čechov (Taganrog 1860-Badenweiler 1904), anziché col nomignolo di Čechonté, con il suo vero nome, sino ad allora riservato alla scienza. Pubblicati su rivista, nel 1887 furono poi inclusi nella raccolta Crepuscolo. Questo primo libro spianò a Čechov ventiseienne la strada del successo e gli permise  di vivere di sola letteratura diventando l’autore acclamato di classici come Il giardino dei ciliegi, Il monaco nero, La signora col cagnolino. In Sogni, Agaf’ja e Notte di Pasqua troviamo già perfettamente sviluppati alcuni dei temi più cari a Čechov: la solitudine, l’amore per il paesaggio e la vita libera nella natura, l’attenzione partecipe e sobria a un tempo verso le sofferenze degli umili. Se poca è la gioia nei rapporti tra umani, quando Čechov racconta la natura l’abbandono è totale, l’entusiasmo privo di riserva, nessuna diffidenza o giudizio. Come sarà di lì a poco nel suo capolavoro La steppa (1888) dove  Čechov racconta quella felicità, quella pienezza di vita agognata ma mai raggiunta dal fuggiasco, dalla donna e dal novizio.