Emilijan Stanev
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Pseudonimo di Nikola Stojanov Stanev, nasce a Tirnovo, in Bulgaria, il 28 febbraio del 1907. Dopo aver studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Sofia, nel 1931 debutta come narratore e nel corso degli anni ’30, mentre lavora come impiegato comunale, collabora alla redazione di vari periodici. Nasce in quegli anni la sua fama di maestro del racconto, che si consolida all’uscita delle prime raccolte. Nella seconda metà degli anni ’40 avviene il passaggio a forme narrative di maggior respiro, come la novella e il romanzo; al dopoguerra appartengono infatti sia Il ladro di pesche che Una tranquilla sera, come pure il romanzo storico Ivan Kondarev, al quale lavorò per quattordici anni. Dal 1950 al 1955 diresse inoltre la sezione di narrativa della rivista “Literaturen front”. Fin dai primi racconti si delineano con chiarezza due linee tematiche: la descrizione di un mondo provinciale, di una vita piccoloborghese povera e asfittica, alla quale è quasi impossibile sottrarsi, e l’osservazione attenta e minuziosa, mai sentimentale, della natura. In questo mondo parallelo vigono le regole degli istinti, crudeltà e rimorsi non esistono e l’unico valore è la lotta per la sopravvivenza, ma la morte è solo un momento di un ciclo vitale in cui il singolo essere perde significato. A partire dal dopoguerra sarà la luce della storia, in cui tutto il presente viene immerso, ad arricchire e riscattare il mondo degli uomini. E la riflessione sul destino dell’uomo nella storia diventa il tema centrale delle sue ultime opere. Muore a Sofia il 15 marzo del 1979. Da molti suoi romanzi sono stati tratti in Bulgaria film di grande successo.