Čechov/Pera

Tre racconti

Sírin Classica, 2
2011, 10,5x15,5
ISBN: 9788862430760

€ 8,00
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Scheda libro

«“Credo che, se non avessi fatto lo scrittore, avrei potuto diventare giardiniere”, confidò Anton Pavlovič Čechov a un amico. (...) Un Čechov giardiniere si sarebbe trovato agli antipodi della vita brillante dello scrittore famoso e acclamato. Il giardiniere vive ai margini della mondanità, limitandosi a curare lo scenario dove altri reciteranno la loro parte. Umile nel senso letterale del termine, si applica giorno dopo giorno a un silenzioso corpo a corpo con la terra, in paziente contatto con la natura, in questa intimità trovando, talvolta, la sua beatitudine. (...) Il religioso e il giardiniere sono le due facce di ora et labora: una postura contemplativa, un modo di essere che predispone ad avvertire, senza schermo di distrazioni, in nudità interiore assoluta,  insieme alla desolazione, la sconvolgente bellezza del mondo.» (dalla postfazione di Pia Pera)

Autori

Anton Čechov
I tre racconti qui presentati sono tra i primi firmati da Anton Pavlovič Čechov (Taganrog 1860-Badenweiler 1904), anziché col nomignolo di Čechonté, con il suo vero nome, sino ad allora riservato alla scienza. Pubblicati su rivista, nel 1887 furono poi inclusi nella raccolta Crepuscolo. Questo primo libro spianò a Čechov ventiseienne la strada del successo e gli permise  di vivere di sola letteratura diventando l’autore acclamato di classici come Il giardino dei ciliegi, Il monaco nero, La signora col cagnolino. In Sogni, Agaf’ja e Notte di Pasqua troviamo già perfettamente sviluppati alcuni dei temi più cari a Čechov: la solitudine, l’amore per il paesaggio e la vita libera nella natura, l’attenzione partecipe e sobria a un tempo verso le sofferenze degli umili. Se poca è la gioia nei rapporti tra umani, quando Čechov racconta la natura l’abbandono è totale, l’entusiasmo privo di riserva, nessuna diffidenza o giudizio. Come sarà di lì a poco nel suo capolavoro La steppa (1888) dove  Čechov racconta quella felicità, quella pienezza di vita agognata ma mai raggiunta dal fuggiasco, dalla donna e dal novizio.

Pia Pera
(1956-2016) ha scritto di selvatichezza, paesaggio e giardino in Il giardino che vorrei (Electa), L’orto di un perdigiorno (TEA), Contro il giardino (Ponte alle Grazie) e Giardino & Ortoterapia (Salani). Ha pubblicato con Marsilio due libri di narrativa ‒ La bellezza dell’asino e Diario di Lo ‒ e tradotto vari classici russi: La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi), Evgenij Onegin di Puskin (Marsilio), Un eroe del nostro tempo di Lermontov (Frassinelli), le Memorie del cavalier-pulzella di Nadezda Durova (Sellerio), le Fiabe russe proibite trascritte da Afanas’ev (Garzanti), Un buon governo nel regno, carteggio tra lo zar Ivan il Terribile e il principe Kurbskij (Adelphi) e Dall’altra sponda di Herzen (Adelphi). Ha ideato www.ortidipace.org. Ha curato una rubrica su “Gardenia” e una su “Internazionale”, e collaborato al domenicale del “Sole 24Ore”

Rassegna stampa

Donato Bevilacqua, La Bottega di Hamlin, 14/02/2011
Recensione