Sidónio Rosa, giovane medico portoghese, si trasferisce a Vila Cacimba,
in Mozambico, per amore della bella mulatta Deolinda. Ma la ragazza è partita e nessuno sa quando tornerà, nemmeno i suoi genitori. O almeno così dicono.
Ma a Vila Cacimba nulla è come appare: il sindaco non è veramente il
sindaco, gli eroi sono vigliacchi e i traditori eroi, le case svaniscono
inghiottite nella nebbia africana, in “una terra che per sopravvivere deve mentire”.
Al confine tra magia e realtà, nell’Africa di Mia Couto la menzogna diventa un’efficace strategia di sopravvivenza e autoconservazione.
Mia Couto
António Emílio Leite Couto è nato a Beira, in Mozambico, nel 1955.
Ha esordito in letteratura nel 1980 con alcune poesie nell’antologia Sulla
letteratura mozambicana. In seguito ha scritto racconti e romanzi
tra cui Terra sonnambula (Guanda, 2002), considerato uno dei
dieci migliori libri sudafricani, e Sotto l’albero del
frangipani (Guanda, 2002), riscuotendo notevole successo di pubblico e critica.
Nel 2007 ha ricevuto il premio dell’Unione Latina di Letterature Romanze.
“Un poeta capace di fare della storia del suo paese, il Mozambico, una grande metafora: la metafora della speranza e della magia come antagoniste di una realtà sinistra.” (Luis Sepúlveda)
“Mia Couto è uno dei più innovativi scrittori di lingua portoghese.” (Visão)
Stefano Mola, www.traspi.net [magazine on line - supplemento quotidiano de Il Traspiratore], 10/02/2012
Recensione
, Vanity Fair, 09/02/2012
Poesia e desiderio: i libri per San Valentino p.11/17
, Fuori le Mura, 06/02/2012
Veleni di Dio, medicine del diavolo, l’Africa segreta dei misteri
, Lo Straniero, 01/02/2012
Scheda
Salvatore Lo Iacono, asud'europa, 23/01/2012
Il nebbioso Mozambico di Couto, dove nessuno è ciò che dice d’essere
, Il Sole 24 Ore, 22/01/2012
Scheda
Carlo Mazza Galanti, il manifesto, 12/01/2012
Maschere bianche all'ombra di Conrad
Emanuela Minucci, Libero, 28/12/2011
Nella città della nebbia dove tutti hanno segreti da nascondere
Redazione, LuciaLibri, 19/12/2011
Nessuno è ciò che dice d’essere nel Mozambico di Couto
Goffredo Fofi, Internazionale, 15/12/2011
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