“Nel mondo, tutto appassisce: desideri, pensieri, cieli e civiltà. Una sola cosa resta in fiore: l’assurdo, l’atemporale assurdo.”
Ritratto inedito della Francia scritto nel 1941 da Emil Cioran, filosofo, saggista e aforista tra i più importanti del XX secolo. Grande amante della cultura francese, l’autore romeno analizza con il suo stile inconfondibile le grandiosità e le meschinità di una nazione che lo affascina. Ne viene fuori un quadro al contempo feroce, lucido e pieno di ammirazione.
Emil Cioran
Nato Rășinari (Romania) nel 1911, esordisce in letteratura a ventidue anni con Al culmine della disperazione. Nel 1937 vince una borsa di studio grazie alla quale si reca a Parigi, dove si stabilisce definitivamente nel 1941 per consacrarsi alla scrittura, conducendo una vita modesta e tenendosi lontano dalla mondanità parigina. Frequenta pensatori e autori a lui affini come Ionesco, Beckett e Michaux e comincia a scrivere i suoi aforismi in un francese estremamente cesellato. Confessioni e anatemi, uscito nel 1987, è l’ultimo suo libro pubblicato in vita. Muore a Parigi nel 1995.
Matteo Bugliaro, PIEGO DI LIBRI, 05/06/2015
Recensione
ALESSANDRO ZACCURI, Avvenire, 13/03/2015
Cioran contro la Francia prigioniera dell’intelligenza
Sandro Moiso, Carmilla on line, 28/02/2015
Agonia di una civiltà
Beatrice Mantovani, Sul Romanzo, 06/02/2015
“Sulla Francia” di Emil Cioran: lucida analisi della Grandeur francese
S.L.I., asud'europa, 24/11/2014
Condannata e ammirata, la Francia secondo Cioran
Raoul Bruni, Alias Domenica, 16/11/2014
Meditazioni «Sulla Francia», paese prediletto perché impera lo scetticismo e trionfa la noia
Paolo Calabrò, MangiaLibri, 30/10/2014
Scheda
Giacomo Verri, Satisfiction, 30/10/2014
Recensione