Parigi, anni ’30 del XX secolo. Un milionario viene ucciso. La statuetta dorata di un Budda scompare. Un giovane studente russo, squattrinato e afflitto da vertiginose allucinazioni, è arrestato e accusato di omicidio. Snodandosi tra la livida e fervida immaginazione del protagonista e i vicoli bui dei bassifondi parigini popolati di disperati, il libro è in parte un racconto poliziesco, in parte un thriller filosofico e in parte una storia d’amore.
Un romanzo dallo stile ipnotico, una riflessione vivida e feroce sugli strappi dell’esilio e gli inganni della realtà.
Gajto Gazdanov
Nato a Pietroburgo nel 1903,
nel ’20 abbandona la Russia
dopo aver combattuto nelle file
dell’Armata Bianca di Vrangel’
e si stabilisce a Parigi, dove per
mantenersi lavora negli
stabilimenti della Renault e poi
come conducente di taxi.
Considerato il migliore scrittore
russo dell’emigrazione europea,
è stato dai contemporanei
paragonato, per forza e stile,
a Proust, Kafka, Camus,
Nabokov. Muore nel 1971
a Monaco di Baviera. I suoi
romanzi sono tradotti anche
in inglese, francese e tedesco.
, LaVoce che Stecca, 23/11/2015
Recensione
Stefano Fornaro, Sul Romanzo, 23/10/2015
“Il ritorno del Budda” di Gajto Gazdanov: un giallo psicologico con al centro l’uomo del Novecento
Giulia De Rossi, Piego di libri, 20/10/2015
Recensione
Enzo D'Andrea, MeLoLeggo, 31/07/2015
Il ritorno del Budda: i girotondi mentali di un’epoca che non c’è più
, Thriller Cafe, 21/07/2015
Recensione
Brunella Rispoli, RUSSIA BEYOND, 14/07/2015
Estate, Russia da leggere